Iron Maiden – A Matter Of Life And Death

Iron_Maiden_-_A_Matter_Of_Life_And_Death

Vi sto già sentendo, divisi più o meno equamente in due, inneggiare al nuovo lavoro degli Iron Maiden o sbuffare annoiati per lo stesso motivo. Il quattordicesimo album in studio del più importante gruppo Heavy di sempre non può che avere questo destino, provocare divisioni tra chi li ama follemente ed a prescindere e chi invece, cresciuto dai ’90 in poi, è avvezzo a sonorità più “giovani”.
È quindi una posizione scomoda quella del recensore, che sostanzialmente può scegliere di prendere due posizioni: o rimanere a metà del guado, sia col giudizio sia con la votazione, senza esporsi più di tanto (come vedo hanno fatto quasi tutti) oppure decidere di esporsi e di scontentare uno dei due partiti, ed è quel che ho deciso di fare io.
Lo so benissimo, al di là di qualche piccola innovazione che analizzeremo più avanti, in sostanza si tratta della solita messa cantata, giusto con qualche cambiamento nella liturgia che però non riesce ad intaccare il senso del rito, che serve in definitiva a rassicurare i fedeli della giustezza della propria fede più che a procurarsi nuovi adepti. Tuttavia queste novità ci sono, e per i fedeli del culto sono importanti. Come primo elemento da rilevare c’è la durata del CD, il più lungo mai pubblicato da Harris & Co, e la cosa indica che la dedizione del gruppo in fase di composizione è stata profonda, e se spesso la sensazione di già sentito si avverte con chiarezza (del resto quale album da Somewhere in Time è esente da questa critica?), qua e là si insinua un’attitudine, peraltro già annunciata dal precedente Dance of Death, volta all’esplorazione di territori tendenti al prog venati da un’oscura riscoperta di una certa epicità di stampo ottantiano.
La scelta dell’effetto “presa diretta” in sede di mixaggio risulta privilegiare le chitarre più che il basso di Steve, ed in certi passaggi la cosa non mi convince appieno, anche se i tre chitarristi hanno ormai da tempo raggiunto un equilibrio espressivo difficilmente migliorabile.
A livello solistico invece in alcuni frangenti si nota una stanchezza di fondo che porta a ricalcare un po’ troppo certe soluzioni ed in generale manca aggressività che comunque mal si sposa con quella tendenza al prog cui accennavo in precedenza.

Different World è una piacevole e non troppo impegnativa opener retta dai due ritornelli e dalla prestazione di Bruce. These Colours Don’t Run introduce più compiutamente nel mood del CD, ottimo ancora Bruce (nel complesso più a suo agio nelle molte parti da mid-time che in quelle più arrembanti) e buoni soli; i famosi coretti marchio di fabbrica della Vergine sono ormai manieristici, ma per qualche imperscrutabile motivazione irrinunciabili. Brigther than a Thousand Suns è soffertamente ben composta, per quanto leggermente troppo “stirata”, e presenta un pregevole solo della premiata ditta Gers/Smith. Opportuna la maggiore sinteticità di The Pilgrim, indovinata e che assolve allo stesso compito che era affidato in precedenza a The Nomad, della quale echeggia le atmosfere da concerto. The Longest Day, per quanto anche questa forse troppo lunga, è uno degli episodi migliori, sopratutto per il lavoro non eccessivo, ma di grande classe di Nicko dietro le pelli, e la tensione dello sbarco in Normandia ben reso dall’ugola di Bruce. Dopo le atmosfere semi-acustiche progettate per far risaltare l’interpretazione del singer, si passa al pezzo cui è stato affidato il compito di lanciare l’album, ovvero The Reincarnation of Benjamin Breeg, il cui riff 70’s Style, introdotto da un classico arpeggio “alla Maiden”, mi prende molto pur nella sua semplicità; niente di speciale, ma buon Heavy forse non portato al limite ottenibile. For the Greater Good of God è semplicemente fantastica, nettare per i palati dei Maiden-fans, e contiene tutti gli stilemi riconosciuti agli inglesi, sia come riffing, che come soli, che come interpretazione vocale. I due brani di chiusura sono più difficili e vanno “sorseggiati” lentamente per essere apprezzati, la luciferina Lord of Light è epicamente rarefatta nei suoi cambi di tempo, e l’interpretazione di Bruce ci mette un pò ad arrivare. The Legacy, introdotta da tre ossianici minuti, vive su un dualismo elettro-acustico e nervosi cambi di tempo.

Il giudizio finale? Guardate il voto. Beh, che volete da me? Mi accompagnano da 25 anni, me li ritrovo quasi ovunque, in vecchie foto, in vecchi abiti, in vecchi ricordi, ma anche in nuovi se è per questo, ed il CD mi è stato dato da mio figlio che lo ha scoltato prima di me; volete che sia imparziale? Posso provarci, ma so già che non ci riuscirò appieno, quindi tenetelo presente.
Prima ho parlato di rito: ecco, io sono come quelle vecchiette che la domenica si siedono nel loro banco in chiesa e seguono la messa, e poi, quando questa è finita, aspettano lì e la riseguono ancora quando ricomincia, per risentire la stessa predica giusto con qualche variazione di tono e di accenti, e poi si rifanno ancora la Comunione facendo l’occhiolino al prete, convinte di saperne più di lui. Ormai sono troppo vecchie per cambiare, e tutto sommato, perchè farlo?

Fonte: http://www.metallized.it/recensione.php?id=1208

Grazie My Elizabeth x questo gioiello \m/

Auguri James Hetfield \m/cantante dei Metallica

 

Triste Ma Vero

 
Hey
Sono la tua vita
Sono colui che ti porta qui
Hey
Sono la tua vita
Sono quello che conta
Loro
Loro hanno tradito
Sono il tuo unico amico adesso
Loro
Loro tradiranno
Io sarò sempre qui Io sono il tuo sogno, ti realizzo
Io sono i tuoi occhi quando devi rubare
Io sono il tuo dolore quando non puoi sentirlo
Triste ma vero Io sono il tuo sogno, la mente fuorviante
Io sono i tuoi occhi mentre sei via
Io sono il tuo dolore mentre ripaghi
Lo sai che è triste ma vero

Tu
Tu sei la mia maschera
Sei la mia copertura, il mio rifugio
Tu
Tu sei la mia maschera
Sei colui da incolpare
Fai
Fai il mio lavoro
Fai il mio sporco lavoro capro espiatorio
Fai
Fai i miei doveri
Per te che sei colui che si è vergognato

Io sono il tuo sogno, ti realizzo
Io sono i tuoi occhi quando devi rubare
Io sono il tuo dolore quando non puoi sentirlo
Triste ma vero

Io sono il tuo sogno, la mente fuorviante
Io sono i tuoi occhi mentre sei via
Io sono il tuo dolore mentre ripaghi
Lo sai che è triste ma vero

Sono il tuo sogno
Sono i tuoi occhi
Sono il tuo dolore
Tu sai che è triste ma vero

Odio
Io sono il tuo odio
Sono il tuo odio quando cerchi l’amore
Paga
Paga il prezzo
Paga, per la bellezza del nulla
Hey
Tu sei la mia vita
Tu sei colui che mi ha portato qui
Hey
Tu sei la mia vita
E non me ne importa piu

Io sono il tuo sogno, ti realizzo
Io sono i tuoi occhi quando devi rubare
Io sono il tuo dolore quando non puoi sentirlo
Triste ma vero

Io sono la tua verità, dimmi bugie
Io sono il tuo alibi convincente
Io sono all’interno, apri gli occhi
Io sono te

Triste ma vero.

Iron Maiden – The Wicker Man (Official Video)

L’uomo Di Vimini

La mano del fato si sta muovendo e le sue dita puntano a te
Lei batte sul tuo piede: cosa vuoi fare?
La tua lingua è congelata, ora hai qualcosa da dire
Il pifferaio ai cancelli dell’alba ti sta chiamando sulla sua via

Tu guardi il mondo esplodere ogni singola notte
Ballando nel sole, una neonato nella luce
Dì addio alla gravità e dì addio alla morte
Accogli l’eternità e la vita per ogni respiro

Rit.
La tua ora arriverà, la tua ora arriverà
La tua ora arriverà, la tua ora arriverà

Il traghettatore vuole i suoi soldi, tu non puoi non ridarglieli
Può spingere la sua barca così che sarai fuori dal cammino
Niente che tu puoi contemplare sarà la stessa
Ogni secondo è un nuova scintilla, metti l’universo in fiamme

Tu guardi il mondo esplodere ogni singola notte
Ballando nel sole, una neonato nella luce
Fratelli e i loro padri giungono le mani e fanno una catena
L’ombra dell’uomo di vimini si innalza ancora

La tua ora arriverà, la tua ora arriverà
La tua ora arriverà, la tua ora arriverà

La tua ora arriverà, la tua ora arriverà
La tua ora arriverà, la tua ora arriverà
La tua ora arriverà, la tua ora arriverà
La tua ora arriverà, la tua ora arriverà

Metallo Alpha 69

La mia scorsa puntata buon ascolto \m/ Tracklist:

1)Iron Maiden-Blood Brothers
2)W.A.S.P-I Wanna be Somebody
3)Mothley Crue-Dr.Feelgod
4)Whitesnake-Still of the night
5)Rainbow-Gates of Babylon
6)Black Sabbath-Iron Man
7)Judas Priest-Metal GOds
8)Venom-Black Metal
9)Sodom-Agent Orange
10)Testament-Souls of Black